NOVENA ALL' IMMACOLATA CONCEZIONE
Novena dell'Immacolata: 29 Novembre Primo giorno
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen
LA VECCHIETTA CHE ASPETTAVA DIO
C'era
una volta un'anziana signora che passava in pia preghiera molte ore
della giornata. Un giorno sentì la voce di Dio che le diceva: "Oggi
verrò a
farti visita". Figuratevi la gioia e
l'orgoglio della vecchietta. Cominciò a pulire e lucidare, impastare e
infornare dolci. Poi indossò il vestito più bello e
si
mise ad aspettare l'arrivo di Dio. Dopo un po', qualcuno bussò alla
porta. La vecchietta corse ad aprire. Ma era solo la sua vicina di casa
che le
chiedeva in prestito un pizzico di sale.
La vecchietta la spinse via: "Per amore di Dio, vattene subito, non ho
proprio tempo per queste stupidaggini!
Sto
aspettando Dio, nella mia casa! Vai via!". E sbattè la porta
in faccia alla mortificata vicina. Qualche tempo dopo, bussarono
di nuovo. La
vecchietta si guardò allo
specchio, si rassettò e corse ad aprire. Ma chi c'era? Un
ragazzo infagottato in una giacca troppo larga che vendeva
bottoni
e saponette da quattro soldi. La vecchietta sbottò: "Io sto aspettando
il buon Dio. Non ho proprio tempo. Torna un'altra volta!". E chiuse la
porta
sul naso del povero ragazzo. Poco dopo bussarono nuovamente alla porta.
La vecchietta aprì e si trovò davanti un vecchio cencioso e male in
arnese.
"Un pezzo di pane, gentile signora, anche raffermo... E se potesse
lasciarmi riposare un momento qui sugli scalini della sua casa", implorò
il
povero. "Ah, no! Lasciatemi in pace!
Io sto aspettando Dio! E stia lontano dai miei scalini!" disse
la vecchietta stizzita. Il povero se ne partì
zoppicando
e la vecchietta si dispose di nuovo ad aspettare Dio. La giornata
passò, ora dopo ora. Venne la sera e Dio non si era fatto vedere. La
vecchietta
era profondamente delusa. Alla fine si decise ad andare a letto.
Stranamente si addormentò subito e cominciò a sognare. Le apparve in
sogno il buon Dio che le disse: "Oggi, per tre volte sono venuto a visitarti, e per tre volte non mi hai ricevuto".
Preghiera:
Maria soccorrici e proteggici dal Male. LIBERTA' !!! VIVA CRISTO RE !!! Amen
Insieme come Elisabetta salutiamo Maria, madre di Dio e madre nostra recitando l' AVE MARIA.
Dal Vangelo di Luca (1, 26-37)
Nel
sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della
Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo
della
casa di Davide, chiamato Giuseppe. La
vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena
di grazia, il Signore è con te». A queste
parole
ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto.
L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso
Dio.
Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà
grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il
trono di
Davide suo padre Davide suo padre
per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà
fine». Allora Maria disse all'angelo: «Come è
possibile?
Non conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su
di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui
che
nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche
Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e
questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è
impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del
Signore, avvenga di me quello
che hai detto». E l'angelo partì da lei.
PREGHIERA FINALE: O Dio d'infinito amore, tu hai scelto come Mamma del Salvatore la beata Vergine Maria, fa che accogliendo con fede viva la
tua
parola impariamo a riporre solo in te ogni nostra speranza di salvezza.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e
regna con
te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Amen
Novena dell'Immacolata: 30 Novembre secondo giorno
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen
L'OCCHIO DEL FALEGNAME
C'era una volta, tanto tempo fa, in un piccolo villaggio, la bottega di un falegname. Un giorno, durante l'assenza del padrone, tutti i suoi arnesi da
lavoro tennero un gran consiglio. La seduta fu lunga e animata, talvolta anche veemente. Si trattava di escludere dalla onorata comunità degli
utensili un certo numero di membri. Uno prese la parola: "Dobbiamo espellere nostra sorella Sega, perché morde e fa scricchiolare i denti. Ha il
carattere pia mordace della terra". Un altro intervenne: "Non possiamo tenere fra noi sorella Pialla: ha un carattere tagliente e pignolo, da
spelacchiare tutto quello che tocca". "Fratel Martello - protestò un altro - ha un caratteraccio pesante e violento. Lo definirei un picchiatore. E'
urtante il suo modo di ribattere continuamente e da sui nervi a tutti. Escludiamolo!". "E i Chiodi? Si può vivere con gente così pungente? Che se ne
vadano. E anche Lima e Raspa. A vivere con loro è un attrito continuo. E cacciamo anche Cartavetro, la cui unica ragion d'essere sembra quella di
graffiare il prossimo!". Così discutevano, sempre più animosamente, gli attrezzi del falegname. Parlavano tutti insieme. Il martello voleva espellere la
lima e la pialla, questi volevano a loro volta l'espulsione di chiodi e martello, e così via. Alla fine della seduta tutti avevano espulso tutti. La riunione
fu bruscamente interrotta dall'arrivo del falegname. Tutti gli utensili tacquero quando lo videro avvicinarsi al bancone di lavoro. L'uomo prese un
asse e lo segò con la Sega mordace. Lo piallò con la Pialla che spela tutto quello che tocca. Sorella Ascia che ferisce crudelmente, sorella Raspa
che dalla lingua scabra, sorella Cartavetro che raschia e graffia, entrarono in azione subito dopo. Il falegname prese poi i fratelli Chiodi dal carattere
pungente e il Martello che picchia e batte. Si servì di tutti i suoi attrezzi di brutto carattere per fabbricare una culla. Una bellissima culla per
accogliere un bambino che stava per nascere. Per accogliere la Vita.
Insieme preghiamo rivolgendoci a Maria, donna del Cenacolo, testimone straordinaria della discesa dello Spirito Santo sugli apostoli.
Maria soccorrici e proteggici dal Male. LIBERTA' !!! VIVA CRISTO RE !!! Amen
Ave Maria
Dal Vangelo di Matteo (14, 13-21)
Udito ciò, Gesù partì di là su una barca e si ritirò in disparte in un luogo deserto. Ma la folla, saputolo, lo seguì a piedi dalle città. Egli, sceso dalla
barca, vide una grande folla e sentì compassione per loro e guarì i loro malati. Sul far della sera, gli si accostarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è
deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù rispose: «Non occorre che vadano; date loro
voi stessi da mangiare». Gli risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci!». Ed egli disse: «Portatemeli qua». E dopo aver ordinato alla folla
di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli e i
discepoli li distribuirono alla folla. Tutti mangiarono e furono saziati; e portarono via dodici ceste piene di pezzi avanzati. Quelli che avevano
mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.
PREGHIERA FINALE: O Dio d'infinito amore, tu hai scelto come Mamma del Salvatore la beata Vergine Maria, fa che accogliendo con fede viva la
tua parola impariamo a riporre solo in te ogni nostra speranza di salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con
te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Novena dell'Immacolata: 1 Dicembre terzo giorno
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
IL DENTE DI LEONE.
Nel prato di un giardino pubblico, con il tiepido sole della primavera, in mezzo all'erba tenera, erano spuntate le foglie dentellate e robuste dei Denti
di Leone. Uno di questi esibì un magnifico fiore giallo, innocente, dorato e sereno come un tramonto di maggio. Dopo un po' di tempo il fiore
divenne un "soffione": una sfera leggera, ricamata dalle coroncine di piumette attaccate ai semini che se ne stavano stretti stretti al centro del
soffione. E quante congetture facevano i piccoli semi. Quanti sogni cullava la brezza alla sera, quando i primi timidi grilli intonavano la loro serenata.
"Dove andremo a germogliare?". "Chissà?". "Solo il vento lo sa". Un mattino il soffione fu afferrato dalle dita invisibili e forti del vento. I semi
partirono attaccati al loro piccolo paracadute e volarono via, ghermiti dalla corrente d'aria. "Addio... addio", si salutavano i piccoli semi. Mentre la
maggioranza atterrava nella buona terra degli orti e dei prati, uno, il più piccolo di tutti, fece un volo molto breve e finì in una screpolatura del
cemento di un marciapiede. C'era un pizzico di polvere depositato dal vento e dalla pioggia, così meschino in confronto alla buona terra grassa del
prato. "Ma è tutta mia!", si disse il semino. Senza pensarci due volte, si rannicchiò ben bene e cominciò subito a lavorare di radici. Davanti alla
screpolatura nel cemento c'era una panchina sbilenca e scarabocchiata. Proprio su quella panchina si sedeva spesso un giovane. Era un giovane
dall'aria tormentata e lo sguardo inquieto. Nubi nere gli pesavano sul cuore e le sue mani erano sempre strette a pugno. Quando vide due foglioline
dentate verde tenero che si aprivano la strada nel cemento. Rise amaramente: "Non ce la farai! Sei come me!", e con un piede le calpestò. Ma il
giorno dopo vide che le foglie si erano rialzate ed erano diventate quattro. Da quel momento non riuscì più a distogliere gli occhi dalla testarda
coraggiosa pianticella. Dopo qualche giorno spuntò il fiore, giallo brillante, come un grido di felicità. Per la prima volta dopo tanto tempo il giovane
avvilito sentì che il risentimento e l'amarezza che gli pesavano sul cuore cominciavano a sciogliersi. Rialzò la testa e respirò a pieni polmoni. Diede
un gran pugno sullo schienale della panchina e gridò: "Ma certo! Ce la possiamo fare!". Aveva voglia di piangere e di ridere. Sfiorò con le dita la
testolina gialla del fiore. Le piante sentono l'amore e la bontà degli esseri umani. Per il piccolo e coraggioso Dente di Leone la carezza del giovane fu
la cosa più bella della vita.
Preghiamo insieme dicendo: Maria, insegna al nostro cuore l'umiltà
Perché l'umiltà è il più grande gesto d'amore. Preghiamo
Perché il Dio bambino ebbe come culla una mangiatoia. Preghiamo
Perché il figlio di Dio scelse come trono la croce.
Insieme preghiamo rivolgendoci a Maria, umile serva di Dio, prima dimora del Salvatore del mondo. Maria soccorrici e proteggici dal Male. LIBERTA' !!! VIVA CRISTO RE !!! Amen
Ave Maria
Dal Vangelo di Luca (13, 1-11)
Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel
mondo, li amò sino alla fine. Mentre cenavano, quando già il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo, Gesù
sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un
asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugatoio di
cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo
capisci, ma lo capirai dopo». Gli disse Simon Pietro: «Non mi laverai mai i piedi!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se
non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete mondi».
PREGHIERA FINALE: O Dio d'infinito amore, tu hai scelto come Mamma del Salvatore la beata Vergine Maria, fa che accogliendo con fede viva la
tua parola impariamo a riporre solo in te ogni nostra speranza di salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con
te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Novena dell'Immacolata: 2 Dicembre quarto giorno
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
E DIO CREÒ LA MAMMA
Il buon Dio aveva deciso di creare... la mamma. Ci si arrabattava intorno già da sei giorni, quand'ecco comparire un angelo che gli fa: "Questa qui te
ne fa perdere di tempo, eh?". E Lui: "Su, ma hai letto i requisiti dell'ordinazione? Dev'essere completamente lavabile, ma non di plastica... avere 180
parti mobili tutte sostituibili... funzionare a caffè e avanzi del giorno prima... avere un bacio capace di guarire tutto, da una sbucciatura ad una
delusione d'amore... e sei paia di mani". L'angelo scosse la testa e ribatte incredulo: "Sei paia?!". "Il difficile non sono le mani - disse il buon Dio -
ma le tre paia di occhi che una mamma deve avere". "Così tanti?". Dio annuì. "Un paio per vedere attraverso le porte chiuse quando domanda "che
state combinando là dentro, bambini?", anche se lo sa già; un altro paio dietro la testa, per vedere quello che non dovrebbe vedere, ma che deve
sapere; un altro paio ancora per dire tacitamente al figlio che si è messo in un guaio "capisco e ti voglio bene lo stesso". "Signore - fece l'angelo
sfiorandogli gentilmente un braccio - va' a dormire. Domani è un altro...". "Non posso - ripose il Signore - ho quasi finito ormai. Ne ho già una che
guarisce da sola se è malata, che può lavorare 18 ore di seguito, preparare un pranzo per sei con mezzo chilo di carne tritata e che riesce a tenere
sotto la doccia un bambino di nove anni". L'angelo girò lentamente intorno al modello di madre, esaminandolo con curiosità: "E' troppo tenera",
disse poi con un sospiro. "Ma resistente - ribatté il Signore con foga - tu non hai idea di quello che può sopportare una mamma!". "Sa pensare?".
"Non solo, ma sa anche fare un ottimo uso della ragione e venire a compromessi", ribatte il Creatore. A quel punto l'angelo si chinò sul modello
della madre e le passò un dito su una guancia: "Qui c'è una perdita", dichiarò. "Non è una perdita - lo corresse il Signore - è una lacrima". "E a che
serve?". "Esprime gioia, tristezza, delusione, dolore, solitudine, orgoglio". "Ma sei un genio!", esclamò l'angelo. Con sottile malinconia Dio aggiunse:
"A dire il vero, non sono stato io a mettercela quella cosa lì...".
Insieme preghiamo rivolgendoci a Maria donna del primo "sì". Maria soccorrici e proteggici dal Male.
LIBERTA' !!! VIVA CRISTO RE !!!
Amen
Ave Maria
Dal Vangelo di Matteo (4, 18-22)
Mentre camminava lungo il mare di Galilea vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano la rete in mare, poiché
erano pescatori. E disse loro: «Seguitemi, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono. Andando oltre, vide altri due
fratelli, Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello, che nella barca insieme con Zebedèo, loro padre, riassettavano le reti; e li chiamò. Ed essi
subito, lasciata la barca e il padre, lo seguirono.
PREGHIERA FINALE:
O Dio d'infinito amore, tu hai scelto come Mamma del Salvatore la beata Vergine Maria, fa che accogliendo con fede viva la tua parola impariamo a
riporre solo in te ogni nostra speranza di salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello
Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Amen
Novena dell'Immacolata:
3 Dicembre
quinto giorno
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
LA NUVOLA E LA DUNA
Una nuvola giovane giovane (ma, è risaputo, la vita delle nuvole è breve e movimentata) faceva la sua prima cavalcata nei cieli, con un branco di
nuvoloni gonfi e bizzarri.
Quando passarono sul grande deserto del Sahara, le altre nuvole, più esperte, la incitarono: "Corri, corri! Se ti fermi qui sei perduta". La nuvola però
era curiosa, come tutti i giovani, e si lasciò scivolare in fondo al branco delle nuvole, così simile ad una mandria di bisonti sgroppanti. "Cosa fai?
Muoviti!", le ringhiò dietro il vento. Ma la nuvoletta aveva visto le dune di sabbia dorata: uno spettacolo affascinante. E planò leggera leggera. Le
dune sembravano nuvole d'oro accarezzate dal vento. Una di esse le sorrise. "Ciao", le disse. Era una duna molto graziosa, appena formata dal
vento, che le scompigliava la luccicante chioma.
"Ciao. Io mi chiamo Ola", si presentò la nuvola.
"Io, Una", replicò la duna.
"Com'è la tua vita là giù?".
"Bè... Sole e vento. Fa un po' caldo ma ci si arrangia. E la tua?". "Sole e vento... grandi corse nel cielo".
"La mia vita è molto breve. Quando tornerà il gran vento, forse sparirò".
"Ti dispiace?".
"Un po'. Mi sembra di non servire a niente".
"Anch'io mi trasformerò preso in pioggia e cadrò. E' il mio destino".
La duna esitò un attimo e poi disse: "Lo sai che noi chiamiamo la pioggia Paradiso?".
"Non sapevo di essere così importante", rise la nuvola.
"Ho sentito raccontare da alcune vecchie dune quanto sia bella la pioggia. Noi ci copriamo di cose meravigliose che si chiamano erba e fiori".
"Oh, è vero. Li ho visti".
"Probabilmente io non li vedrò mai", concluse mestamente la duna.
La nuvola riflette un attimo, poi disse: "Potrei pioverti addosso io...".
"Ma morirai...".
"Tu però, fiorirai", disse la nuvola e si lasciò cadere, diventando pioggia iridescente.
Il giorno dopo la piccola duna era fiorita.
Preghiamo insieme dicendo: Maria, insegnaci ad essere calore e luce
Per questa umanità fragile e divisa, perché sia riscaldata dall'amore di Dio. Preghiamo
Per le famiglie che vivono nella tristezza e nella divisione, perché soffi su di loro il vento del perdono e della riconciliazione.
Insieme preghiamo rivolgendoci a Maria, lampada di Dio.
LIBERTA' !!! VIVA CRISTO RE !!!
Ave, Maria
Dal Vangelo di Luca (7, 36-38)
Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco una donna, una peccatrice di quella città,
saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato; e fermatasi dietro si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e
cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato.
PREGHIERA FINALE:
O Dio d'infinito amore, tu hai scelto come Mamma del Salvatore la beata Vergine Maria, fa che accogliendo con fede viva la tua parola impariamo a
riporre solo in te ogni nostra speranza di salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello
Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Novena dell'Immacolata: 4 Dicembre
sesto giorno
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
Vergine purissima, concepita senza peccato, tutta bella e senza macchia dal primo istante, Ti
venero oggi sotto il titolo di Immacolata Concezione. Il Tuo Divino Figlio mi ha insegnato,
attraverso la Sua stima, rispetto e sottomissione a Te, quali onori e omaggi io Ti dovrei prestare.
Tu sei il rifugio sicuro dei peccatori pentiti e per questo ricorro a Te, attraverso questa novena.
Sei la Madre di Misericordia cui presento le mie miserie e ti chiedo di aiutarmi, poiché, dopo
Gesù, sei tutta la mia speranza.
Con la Tua intercessione materna, Madonna piena di bontà e potere presso il Signore,
Ti supplico di farmi ottenere ... (esporre la grazia richiesta).
Se ciò che Ti chiedo non è per la gloria di Dio ed il bene della mia anima,
fammi avere quello che sia più conforme a entrambi. Amen!
Orazione del giorno
O Immacolata Concezione, insegnami a vivere tutti i momenti della mia vita
alla
presenza di Dio e ad elevare i miei pensieri, il mio cuore e la mia anima al
Padre, al
Figlio e allo Spirito Santo. Ti chiedo specialmente che Tu interceda con il Tuo
potere e
con il Tuo amore materno per la Santa Chiesa, per il Santo Padre e per tutti i
pastori.
Che tutti siano una cosa sola! Sii il mio soccorso, Immacolata Concezione e
ottienimi dal
Nostro Padre Celeste, per i meriti di Tuo Figlio, la grazia di ... (esporre la
richiesta). Amen!
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre
Preghiera finale
O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te!
O Dio, che con l'Immacolata Concezione della Vergine, hai preparato al tuo Figlio una degna
dimora e, in previsione della morte di Lui, l'hai preservata da ogni macchia, concedi anche a noi,
per Sua intercessione, di giungere fino a Te, in purezza di spirito. Noi Te lo chiediamo per il
Nostro Signore Gesù Cristo.
LIBERTA' !!! VIVA CRISTO RE !!!
Così sia!
Novena dell'Immacolata: 5 Dicembre
settimo giorno
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
Vergine purissima, concepita senza peccato, tutta bella e senza macchia dal primo istante, Ti
venero oggi sotto il titolo di Immacolata Concezione. Il Tuo Divino Figlio mi ha insegnato,
attraverso la Sua stima, rispetto e sottomissione a Te, quali onori e omaggi io Ti dovrei prestare.
Tu sei il rifugio sicuro dei peccatori pentiti e per questo ricorro a Te, attraverso questa novena.
Sei la Madre di Misericordia cui presento le mie miserie e ti chiedo di aiutarmi, poiché, dopo
Gesù, sei tutta la mia speranza.
Con la Tua intercessione materna, Madonna piena di bontà e potere presso il Signore,
Ti supplico di farmi ottenere ... (esporre la grazia richiesta).
Se ciò che Ti chiedo non è per la gloria di Dio ed il bene della mia anima,
fammi avere quello che sia più conforme a entrambi. Amen!
Orazione del giorno
O Immacolata Concezione, Ti chiediamo, oggi, con la semplicità dei bambini che,
distaccati dai beni materiali e rassegnati alle sofferenze, camminiamo guidati dalla
pratica delle Beatitudini verso il Regno del Cielo. Così, Madre mia, potremo già su questa
terra cominciare a conoscere la gioia celeste e cantare, con Te: Magnificat. Sii il mio
soccorso, Immacolata Concezione e ottienimi dal Nostro Padre Celeste, per i meriti di
Tuo Figlio, la grazia di ... (esporre la richiesta). Amen!
Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre
Preghiera finale
O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te!
O Dio, che con l'Immacolata Concezione della Vergine, hai preparato al tuo Figlio una degna
dimora e, in previsione della morte di Lui, l'hai preservata da ogni macchia, concedi anche a noi,
per Sua intercessione, di giungere fino a Te, in purezza di spirito. Noi Te lo chiediamo per il
Nostro Signore Gesù Cristo.
LIBERTA' !!! VIVA CRISTO RE !!!
Così sia!
Novena dell'Immacolata:
6 Dicembre
ottavo giorno
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
IL CERCHIO DELLA GIOIA
Un giorno, non molto tempo fa, un contadino si presentÖ alla porta di un convento e bussò energicamente. Quando il frate portinaio aprì la pesante
porta di quercia, il contadino gli mostrò, sorridendo, un magnifico grappolo d'uva.
"Frate portinaio" disse il contadino "sai a chi voglio regalare questo grappolo d'uva che è il più bello della mia vigna?".
"Forse all'Abate o a qualche frate del convento".
"No, a te!". "A me?" Il frate portinaio arrossì tutto per la gioia. "Lo vuoi dare proprio a me?"
"Certo, perché mi hai sempre trattato con amicizia e mi hai aiutato quando te lo chiedevo. Voglio che questo grappolo d'uva ti dia un po' di gioia!".
La gioia semplice e schietta che vedeva sul volto del frate portinaio illuminava anche lui. Il frate portinaio mise il grappolo d'uva bene in vista e lo
rimirò per tutta la mattina. Era veramente un grappolo stupendo. Ad un certo punto gli venne un'idea: "Perchè non porto questo grappolo all'Abate
per dare un po' di gioia anche a lui?".
Prese il grappolo e lo portò all'Abate.
L'Abate ne fu sinceramente felice. Ma si ricordò che c'era nel convento un vecchio frate ammalato e pensò: "Porterò a lui il grappolo, così si
solleverà un poco". Così il grappolo d'uva emigrò di nuovo. Ma non rimase a lungo nella cella del frate ammalato. Costui pensò infatti che il
grappolo avrebbe fatto la gioia del frate cuoco, che passava le giornate ai fornelli, e glielo mandò. Ma il frate cuoco lo diede al frate sacrestano (per
dare un po' di gioia anche a lui), questi lo portò al frate più giovane del convento, che lo portò ad un altro, che pensò bene di darlo ad un altro.
Finché, di frate in frate il grappolo d'uva tornò dal frate portinaio (per portargli un po' di gioia). Così fu chiuso il cerchio. Un cerchio di gioia.
Insieme preghiamo rivolgendoci a Maria, madre della gioia. Maria soccorrici e proteggici dal Male. LIBERTA' !!! VIVA CRISTO RE !!! Amen
Sii il mio
soccorso, Immacolata Concezione e ottienimi dal Nostro Padre Celeste, per i meriti di
Tuo Figlio, la grazia di ... (esporre la richiesta). Amen!
Ave, Maria
Dal Vangelo di Luca (24, 36-43)
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».Stupiti e spaventati credevano di vedere un
fantasma. Ma egli disse: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io!
Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la
grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito;
egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Preghiera finale: O Dio d'infinito amore, tu hai scelto come Mamma del Salvatore la beata Vergine Maria, fa che accogliendo con fede viva la tua
parola impariamo a riporre solo in te ogni nostra speranza di salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Novena dell'Immacolata:
7 Dicembre
nono giorno
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen
GIUSEPPE E IL PASTORE
Quella notte d'inverno, fredda e rigida, Giuseppe cercava disperatamente qualcosa che potesse riscaldare sua moglie e il figlio appena nato. Era
andato di casa in casa, aveva bussato a tutte le porte, ma nessuno gli aveva dato un po' di carbone o una fascina di legna. Camminò fino ad essere
esausto. Quando oramai credeva inutile ogni ricerca scorse in un campo un bagliore di fuoco. Corse verso di esso. Un gregge di pecore si
riscaldava intorno alla fiamma mentre un vecchio pastore lo sorvegliava. Quando il pastore, che era un vecchio scorbutico, vide avvicinarsi il
forestiero afferrò il lungo bastone ferrato e glielo scagliò contro. Giuseppe non fece una mossa per scansarlo, ma prima che lo raggiungesse il
bastone deviò la traiettoria e cadde a terra innocuo. Giuseppe si avvicinò al pastore e disse gentilmente: Ho bisogno di aiuto: per favore posso
prendere alcuni carboni ardenti? Mia moglie ha appena messo al mondo un bambino e devo accendere un fuoco per riscaldarla. Il pastore avrebbe
preferito rifiutare, ma vedendo che Giuseppe non aveva niente per trasportare le braci volle prendersi gioco di lui: "Prendine quanti ne vuoi," disse.
Giuseppe, senza scomporsi, raccolse le braci a mani nude e le mise nel suo mantello come se fossero nocciole o mele. Il pastore disse meravigliato:
Che notte è mai questa? Pieno di curiosità seguì Giuseppe e giunse così alla stalla dove c'erano Maria e il bambino adagiato sulla fredda paglia. Il
suo cuore si intenerì. Per la prima volta provò il grande desiderio di offrire qualche cosa. Tirò fuori dallo zaino una morbida pelle di pecora e la offrì a
Giuseppe perché vi avvolgesse il bambino. In quel momento i suoi occhi si aprirono e vide gli angeli e la gloria di Dio che circondava la mangiatoia
dove il bambino sorrideva contento. Il pastore si inginocchiò tutto felice perché aveva capito che in quella notte il suo cuore si era aperto all'amore.
Insieme preghiamo rivolgendoci a Maria, madre dell'Amore. Maria soccorrici e proteggici dal Male.
LIBERTA' !!! VIVA CRISTO RE !!!
Amen
Sii il mio
soccorso, Immacolata Concezione e ottienimi dal Nostro Padre Celeste, per i meriti di
Tuo Figlio, la grazia di ... (esporre la richiesta). Amen!
Ave, Maria
Dal Vangelo di Giovanni (13, 31-35)
Quand'egli fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato, e anche Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui,
anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete, ma come ho già detto ai
Giudei, lo dico ora anche a voi: dove vado io voi non potete venire. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho
amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri».
PREGHIERA FINALE:
O Dio d'infinito amore, tu hai scelto come Mamma del Salvatore la beata Vergine Maria, fa che accogliendo con fede viva la
tua parola impariamo a riporre solo in te ogni nostra speranza di salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con
te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
8 DICEMBRE
Preghiera di Padre Pio alla Vergine
Santissima Vergine immacolata e Madre mia Maria, a te che sei la madre del mio Signore, la regina del mondo, l'avvocata, la speranza, il rifugio dei peccatori, ricorro oggi, io che sono il più miserabile di tutti.
Ti venero, o gran Regina, e ti ringrazio di quante grazie mi hai fatto finora, specialmente di avermi liberato dall'inferno, tante volte da me meritato.
Io ti amo, Signora amabilissima, e per l'amore che ti porto, prometto di volerti sempre servire e di fare quanto posso acciocché tu sii amata anche dagli altri.
Io ripongo in te tutte le mie speranze, tutta la mia salute. Accettami per tuo servo e accoglimi sotto il tuo manto, o Madre di misericordia.
E giacché sei così potente con Dio, tu liberami da tutte le tentazioni; oppure ottienimi forza di vincerle sino alla morte.
A te domando il vero amore a Gesù Cristo. Da te spero di fare una buona morte. Madre mia, per l'amore che porti a Dio, ti prego di aiutarmi sempre, ma più nell'ultimo punto della mia vita.
Non mi lasciare fintanto che non mi vedrai già salvo in cielo a benedirti e a cantare le tue misericordie per tutta l'eternità!
Amen.
"Liberami da tutte le tentazioni; oppure ottienimi forza di vincerle sino alla morte"
E' una preghiera composta da sant'Alfonso Maria de' Liguori
Dal Martirologio
Solennità dell'Immacolata
Ave, Maria.